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Mobbing Dick

Spettacolo vincitore del Premio dell’Unione Femminile Nazionale Italiana 2009

Miglior Attrice e Premio del Pubblico Festival La Corte della Formica Napoli 2010

Miglior Attrice Concorso Drammaturgica Roma 2013

 

 

Mobbing Dick è uno spettacolo dall’ironia graffiante, satirico e sentimentale, uno spaccato, in chiave brillante, tra gags e travestimenti, sulla condizione degli artisti, in particolare delle artiste donne, nel mondo dello show business.

 

È il caso della nostra Charlotte, un’attrice che si presenta a un’audizione per uno spettacolo teatrale sull’Eros. Sbarcata al provino con una valigia piena di personaggi femminili shakespeareani, si imbatte in un Maestro ben diverso da come se lo immaginava. Un regista pochissimo interessato alle sue qualità artistiche e le cui derive filosofiche ritornano eternalmente "all'origine della vita".

I due non si capiscono, hanno linguaggi e immaginari diversi, e i loro malintesi generano un succedersi di momenti dalla comicità esilarante e surreale, che ripropongono, in forma rapsodica, le mille facce di una realtà non certo ignota ma, ancora oggi, garbatamente taciuta e rimossa. 

 

Exit l'erotismo dei versi, l'orgasmo tramite l'estetica, i vari modi di dire il desiderio in scena.

 

Nella pièce si intersecano e sovrappongono un  plot ed un sub-plot, una trama principale ed una secondaria. Alla cornice drammaturgica dell’audizione-colloquio -riflessione tragicomica sul mondo delle audizioni e dello star system- si sovrappone un viaggio nell’Eros attraverso alcuni personaggi femminili delle opere di William Shakespeare: Isabella di Measure for Measure, Giulietta, Titania del Sogno di una notte di mezza estate, Cleopatra e l’eroina di Lucrezia Violata.

Tutte donne folli per le loro passioni, testarde, capaci di incredibile dedizione, di un'ammirazione sconfinata. Donne regine.

 

Un girotondo femminile e fantastico, una galleria di personaggi e caratteri contemporanei.  Donne, così come la provinata, accomunate da un un destino scritto dalle loro passioni, dal loro rapporto con il demone di Eros.

Così, nelle tristi vessazioni di un’attrice, animula alla mercè del sistema, si perpetuano e riflettono anche quelle storicamente subite dalle donne. Una riflessione sulla passione amorosa, e sul fare teatro.

 

Perché tante donne shakespeareane sono così sciagurate? Che cosa accomuna il loro destino a quello di una fra le tante attrici che affronta, piena di speranze e illusioni, un’audizione alla ricerca di un Maestro?

 

Ai versi di Shakespeare è affidato l’ultimo e insostituibile potere salvifico: al di là della scena e degli orpelli del teatro, la parola. 

 

E la sua eco.

 

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